mercoledì 30 settembre 2015

Colpo critico e moltiplicazione dei danni


Quando il personaggio effettua un tiro per colpire (con armi, armi naturali o incantesimi che richiedono un tiro per colpire) e ottiene un 20 naturale (sul d20 esce un 20), colpisce a prescindere dalla CA del bersaglio e mette a segno una minaccia. Per scoprire se si tratta di un critico va subito effettuato un altro tiro per colpire con gli stessi modificatori, se anche questo tiro va a segno il critico è confermato.
"Talvolta, è possibile moltiplicare i danni per qualche fattore, come nel caso di un colpo critico. Si tirano i danni (con tutti i modificatori) più volte, e poi si sommano i risultati.
[...]
Eccezione: I danni extra in aggiunta (o superiori) ai normali danni, come quelli derivanti da un attacco furtivo o dalla capacità speciale di una spada fiammeggiante, non vanno mai moltiplicati.
Ad esempio, il mezzorco barbaro Krusk ha un bonus di Forza +3. Pertanto, egli ottiene un bonus di +3 ai danni con la spada lunga in pugno [...]. Il moltiplicatore critico di un'ascia bipenne è x3, perciò, se Krusk ottiene un colpo critico, deve tirare tre volte 1d12+4 danno (lo stesso che tirare 3d12+12)."

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